28-03-2024
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Archivi giornalieri: 06/11/2011

CALTAGIRONE – RAGUSA 1-4

Il Ragusa Calcio non conosce ostacoli. Il team azzurro ha vinto per 4-1 sul campo dell’Aquila Caltagirone, dopo essere andato sotto ad inizio di gara, e mantiene al comando con 27 punti, gli stessi del Messina anche se gli azzurri vantano un +10 in media inglese contro il +8 dei peloritani. Il Ragusa ha dovuto attendere il secondo tempo per ribaltare il punteggio grazie alla doppietta di Arena ed alle reti di Bonaffini e Saraniti.

BANGLADESH IN FOTO

Venerdì 11 novembre alle 19 “Racconti di viaggio; Bangladesh (Arte, Architettura, Natura)” alla libreria Saltatempo di Ragusa. Un affascinante viaggio in un paese con la più grande foresta di mangrovie al mondo grazie alle fotografie dell’architetto ed artista Nisveta Kurtagic Granulo.

 

INAUGURATA LA FIERA EMAIA

E’ stato il presidente della Camera di Commercio, Sandro Gambuzza assieme al sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, a tagliare il nastro della 45esima edizione della Campionaria nazionale di Novembre in atto alla Cittadella della Fiera Emaia di Vittoria. Presenti anche il viceprefetto, Concetta Caruso, il presidente della Provincia regionale di Ragusa, Franco Antoci, il vicesindaco di Niscemi, Nunzio Pardo, il presidente del consiglio comunale di Vittoria, Salvatore Di Falco, i deputati regionali on. Roberto Ammatuna e Orazio Ragusa, il sindaco di Acate, Giovanni Caruso, il presidente della Soaco, Rosario Dibennardo oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria legate al commercio, all’agricoltura, ed al consumo. A fare gli onori di casa e ad introdurre gli interventi degli ospiti, il direttore di Fiera Emaia, Giuseppe Sulsenti: “Abbiamo tagliato il nastro alla Campionaria nazionale che è tra gli eventi fieristici più importanti da Roma in giù, punto di riferimento stabile per la Sicilia per il nostro territorio. E’ una Campionaria che si rinnova e che è in continua evoluzione. Aumentano gli spazi espositivi. Definirei questa 45ma edizione come Fiera dell’esperienza e della maturità”. Il direttore di Fiera Emaia ha poi ricordato la stipula del protocollo di intesa di qualche settimana fa, siglato con i Comuni di Gela e Niscemi.

Viaggio all’alba del millennio

Mercoledì 23 alla libreria Saltatempo di Ragusa alle 19 sarà presentato il libro “Viaggio all’alba del millennio” di Massimo Maugeri. Interviene Carlo Blangiforti. Sarà presente l’autore Massimo Maugeri.

 

FIERA EMAIA, SABATO CHIUSURA ANTICIPATA CAUSA MALTEMPO

Sabato 5 novembre, chiusura anticipata di 90 minuti per la Fiera Emaia di Vittoria. Forti venti di scirocco con raffiche che hanno superato i 100 kilometri orari, hanno spinto la dirigenza della Fiera a prendere la decisione di chiuderla alle 20,30 invece delle 22. “Abbiamo prima di tutto voluto tutelare espositori e fruitori da eventuali rischi di incolumità personale – dichiara il direttore di Fiera Emaia, Giuseppe Sulsenti -. Non ci sono mai state situazioni di reale pericolo ma vista la persistenza di un forte vento la cui furia è stata esasperata anche dall’incanalamento nel vallone dell’Ippari, abbiamo assunto questa decisione”. Sul posto, Polizia municipale e Vigili del Fuoco; questi ultimi, anche con l’ausilio di un’autoscala, hanno effettuato operazioni di prevenzione rischio, rimuovendo alcune bandiere e stendardi ed hanno verificato al tenuta delle strutture mobili. Domenica tutto nella norma, grande affluenza di pubblico fin dal primo mattino. Pienone pure per la Fiera del Bestiame.

UNIVERSITA’ E FONDI DELLA PROVINCIA L’INTERVENTO DI FLI

“Le polemiche di questi ultimi giorni sono servite a ricordarci con forza, e questo è il loro solo merito, che la Provincia regionale dovrà farsi carico di trovare i fondi utili per il Consorzio universitario”. E’ questo l’intervento di Enzo Pelligra di Futuro e Libertà nel dibattito relativo all’università ragusana e ai fondi provinciali ad essa destinati. “Verso l’ente consortile in questione non possiamo permetterci di essere inadempienti – ha rimarcato Pelligra -. Per tutto ciò che ne deriva. Anche in ordine al futuro degli studenti che intendono formarsi nell’area iblea”. “Abbiamo il dovere – afferma il capogruppo di Fli – di individuare le necessarie risorse economiche. Ed è ovvio che, per quanto riguarda le variazioni di bilancio, insisteremo su questo versante. Non sappiamo ancora con certezza a quanto ammonteranno le somme che otterremo con gli introiti delle tasse universitarie. Ma è chiaro che occorrerà integrare queste ultime con i fondi utili per arrivare alla quota stabilità in un primo tempo. La prosecuzione dell’esperienza universitaria sul nostro territorio – continua Pelligra – è di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo”.

 

Rugby Under 16, il Clan Audax si conferma capolista

Si trattava dell’incontro più importante della quarta giornata del campionato federale Under 16 con la capolista Rugby Audax Clan che rendeva visita alla squadra seconda in classifica, l’Amatori Enna. Un incontro sulla carta equilibrato e dai contenuti tecnici e tattici di spessore. Ma il responso del campo è stato chiaro ed inequivocabile, troppo superiore la formazione iblea del Rac per i pur volenterosi ennesi, i quali alla fine hanno dovuto soccombere con il punteggio di 0 a 83. Per quest’incontro il tecnico Migliorisi schierava la seguente formazione: Daniele Gulino, Piramide, D’Aquino, Mezzasalma, Azzone,Girgenti, Sapuppo, Battaglia, Criscione, Accardi, Daniele Sartorio, Giulio Sartorio, Maggestini, Andrea Gulino, Failla, durante l’incontro sono entrati anche Iacono, Santocono, Sturiale, Lami, Tumino, Stefano Zago e Lissandrello. “Non possiamo e non dobbiamo soffermarci sui numeri – afferma il tecnico Pino Migliorisi – abbiamo vinto fino ad oggi facilmente, ma già da domenica prossima sarà un’altra storia. Affronteremo una squadra come quella etnea dell’Amatori, tecnicamente valida ed organizzata, un vero banco di prova per darci l’esatta dimensione del nostro valore”.

 

Rugby, i giovani del Padua non smentiscono i pronostici

I pronostici erano tutti a favore delle giovanili del Padua Rugby Ragusa e i giovani di Alessandro Dipasquale e di Enzo Novello non li hanno smentiti. Entrambe le Under paduine hanno infatti surclassato i pari età del Palermo, troppo deboli per opporre una qualche resistenza allo tsunami bancazzurro. In campo si sono visti solo i ragusani e se, nell’incontro che vedeva impegnata l’Under 20, in settanta minuti abbiamo registrato solo due fiammate rosa, in quello dell’Under 16, i palermitani sono riusciti a superare la metà campo solo in occasione dei calci di avvio. I primi a scendere in campo sono stati i ragazzi della Sedici che hanno chiarito subito quale sarebbe stato l’andazzo della partita con la meta al 5′ di Alessandro Cappa, cui sono seguite, nel primo tempo, quelle dello stesso Cappa e poi di Marco Giallongo, Albert Di Grandi e Ottavio Modica. Nel secondo tempo hanno marcato Tirone, due volte, ancora Di Grandi, due volte Firrito e Giovanni Tribastone. Tre mete sono state trasformate da Ottavio Modica, due da Giallongo. Troppo il divario tra i due quindici e il 63 a 0 finale dice che per il Padua in fondo si è trattato di un buon allenamento, in attesa dei prossimi impegni di campionato. L’Under 20, invece, scende in campo forse convinta di fare un sol boccone degli avversari, i Novellini si sono ritrovati, dopo appena sei minuti, con una meta sul groppone. Solo allora si sono resi conto di avere di fronte degli avversari che quanto meno volevano giocarsi la partita. Da quel momento l’Under 20 biancazzura ha iniziato a giocare e per i rosa palermitani non c’è stato scampo. Quattro mete nel primo tempo, una a testa per Giuseppe Modica e Vittorio Novello, due del solito Marco Marlin, altre sei, intramezzate da una della squadra ospite, nel secondo tempo, una a testa per Marco Muccio, Ruben La Rocca, Marco Cavalieri e Marco Marlin, due per Criscione, non lasciano alcuna possibilità di replica. Alla fine lo score dice 64 per il Padua e 10 per il Palermo. E domenica le due Under saranno ospiti dei Briganti di Librino.

Lunghe liste d’attesa per gli asili nido? Dai cittadini una risposta alle deficenze del Comune

Abbiamo pubblicato sulle nostre Pagine Video i dati relativi al 2009 delle liste d’attesa per gli asili nido comunali, diffusi dall’associazione CittadinanzAttiva in un dossier. Ragusa era la quarta fra i capoluoghi d’Italia per l’alto tasso di domande in attesa, ben il 64%. L’articolo ha avuto come effetto immediato una mail da parte di una telespettatrice ragusana, Enrica Blandino, che ci ha segnalato la presenza a Modica, a Ragusa e, prossimamente, a Pozzallo dei “nidi famiglia”. Un’associazione nazionale, “Scarabocchiando”, porta avanti da anni la creazione di “nidi famiglia”, ovvero di piccoli nidi gestiti da famiglie e monitorati costantemente da uno staff di psicologi, pedagogisti e pediatri, creati in casa con conseguente abbattimento di costi. Genitori che si mettono a disposizione a turno, in una sorta di meccanismo da banca del tempo, per accudire i bambini. Ogni struttura accoglie al massimo una decina di bambini. “Scarabocchiando” non si vuole sostituire all’asilo nido comunale, ma vuol essere un supporto sia al servizio pubblico, incrementando l’offerta di posti, sia alle famiglie, accogliendo i bambini da 0 a 3 anni nelle ore in cui la coppia di genitori non può occuparsene, o la donna è impegnata al lavoro, o i nonni non sono disponibili a tenerli, o non ci sono soldi per chiamare a casa una baby sitter. Valentina Puccia è la coordinatrice regionale dell’associazione Scarabocchiando. “L’associazione Scarabocchiando è nata nel 2006 – ha detto Puccia -. Il nido famiglia nasce con flessibilità di orari e di esigenze. Ogni mamma può portare quando vuole il bambino e noi lo accogliamo. E’ un servizio di babysitteraggio a tutti gli effetti, però, anziché andare noi a casa della gente, ospitiamo i bambini a casa nostra”. Quella dell’associazione Scarabocchiando è una risposta al bisogno delle famiglie di avere assistenza per i propri bambini, specie in un momento di crisi economica, quando una madre e un padre non possono fare a meno di lavorare a tempo pieno. “Cerchiamo di avere un aiuto da parte del Comune – ha detto ancora Puccia perché vogliamo essere un supporto sia alle lunghe attese che ci sono nelle liste comunali, sia un supporto per le famiglie”. A Ragusa il nido famiglia esiste da settembre di quest’anno. Enrica Blandino è colei che lo gestisce ed è la telespettatrice che ci ha contattati. “Il nido nasce per la voglia di stare con i bambini e crescere con loro – ha dichiarato la Blandino -. Ho scelto di trasformare casa mia in un nido. Tutta casa è adibita per le esigenze dei bambini: la stanza dei giochi, quella del riposo, il bagnetto per il cambio. Ogni bambino ha il suo spazio dove esprimere la sua fantasia”. “E’ un servizio che agevola i genitori – ha detto ancora la Blandino – grazie alla flessibilità degli orari. Non c’è orario di apertura o di chiusura: questa è casa mia ed è sempre aperta per i bambini”. Il primo nido famiglia nasce a Fiumicino (Roma) dall’esperienza di Katiuscia Levi e la rete si è presto diffusa in tutta Italia, laddove c’era un bisogno da parte della collettività a cui le amministrazioni comunali non erano riuscite a dare risposta. Ragusa vive questo bisogno di posti negli asili nido, come testimoniano le liste d’attesa, e soffre la carenza di strutture per l’accoglienza di bambini da 0 a 3 anni. Il dossier pubblicato da CittadinanzAttiva è chiaro: il Meridione d’Italia è carente di strutture per l’infanzia e Ragusa non è da meno. Ma perché il capoluogo ibleo dev’essere inferiore, per esempio, a Reggio Emilia? Le famiglie ragusane, le giovani coppie sono forse diverse da quelle emiliane? Un articolo del Sole 24 Ore del 2009 (stessa data cui fa riferimento il dossier di CittadinanzAttiva) testimoniava l’efficienza della amministrazione comunale emiliana: 82 servizi educativi per la fascia 0-5 anni che lasciavano una decina di bimbi da 3 a 5 anni in attesa e quasi nessuno nella fascia 0-3 anni. Reggio Emilia ebbe la prima scuola per l’infanzia nel 1963 e il primo nido nel 1971. Le strutture operanti sono gestite dal Comune, dallo Stato, da cooperative in convenzione e dalla Federazione scuole materne cattoliche. 22 milioni di euro, il 15% del bilancio di Reggio Emilia, nel 2009 erano destinati a questo settore, cui si aggiungevano 5 milioni provenienti dalle rette e 1,6 milioni da altri enti. Perché Ragusa nello stesso anno aveva il 64% dei richiedenti il servizio in lista d’attesa? Perché i nostri amministratori, a differenza di quelli emiliani, negli anni non hanno saputo investire in strutture per l’accoglienza dei piccoli cittadini del domani? Ecco, allora, che la nascita dei nidi famiglia è la risposta dei cittadini, dei genitori, delle famiglie, ad una carenza del servizio pubblico; un’offerta che cerca di chiudere la falla (enorme stando ai dati del 2009) che il Comune non riesce a tappare. E’ possibile che alcuni genitori debbano supplire alle mancanze di un Ente pubblico? E’ ora che arrivino risposte da Palazzo dell’Aquila.


Ragusa, la crisi del prezzo del latte

Il latte bovino, nella provincia del sud Italia caratterizzata maggiormente dall’agricoltura, viene svenduto. Poco meno di 37 centesimi al litro, il prezzo pagato ai produttori ragusani, con un costo, conti alla mano, che oscilla tra i 40 e i 41 centesimi. Una situazione difficile che si riflette sulle trattative per la stesura del prezzo del latte che si sarebbero dovute concludere e che invece sono ancora in alto mare. Da una parte gli allevatori che rifiutano ulteriori “sconti”, dall’altra le industrie che premono per abbassare ancora i prezzi. A dar man forte alle richieste dell’industria è il carattere internazionale di questa debacle del prezzo del latte. In Lituania il prezzo si ferma sotto i 14 centesimi, in Lettonia sotto i 17 centesimi. Ma noi importiamo soprattutto da Francia e Germania, ma anche qui per gli allevatori non c’è da stare allegri. “Continuare a fare impresa e a produrre sottocosto è inaudito – tuona il presidente della Coldiretti ragusana, Mattia Occhipinti – chiediamo alla classe politica e agli industriali del latte un grande senso di responsabilità per riaprire, da subito, le trattative in ambito regionale e locale. Chiediamo che il prezzo siciliano sia uguale a quello siglato in Lombardia ciò pari a 44 centesimi e 50”. La grave crisi del settore, con il latte che viene sottopagato, rischia di far scomparire gli allevamenti ragusani. “E’chiaro che anche per il latte bovino – spiega Occhipinti – occorre introdurre normative di tipicità e tracciabilità a tutela del produttore e del consumatore, vittima quanto noi agricoltori di questa speculazione al ribasso”. Secondo Coldiretti, infatti, è urgente costruire una filiera che elimini le intermediazioni e consenta il rapporto diretto con il mercato e i consumatori, intervenendo sulla trasparenza.

La morte della piccola Vanessa. Disposta l’autopsia

Affranti dal dolore, la mamma e il papà della piccola Vanessa, sabato mattina, sono rientrati a Modica. Il corpo della loro unica figlia, morta a 4 anni per “meningo encefalite tubercolare”, è rimasto a Messina, in una delle celle dell’obitorio del Policlinico, l’ospedale nel quale Vanessa è deceduta. La salma sarà sottoposta ad autopsia lunedì alle 11, così come disposto dal Pubblico ministero Francesca Rende della Procura di Messina, che ha aperto un’inchiesta. L’esame necroscopico potrà confermare, o meno, la diagnosi di “meningite tubercolare”, che è una malattia molto rara, causata dal “Mycobacterium tubercolosis”. I genitori della bimba, sabato mattina, hanno ricevuto, direttamente dalle mani dei poliziotti, la notifica dell’esecuzione dell’autopsia. La madre e il padre di Vanessa si sono chiusi in un comprensibile silenzio. Solo ai poliziotti hanno raccontato con dovizia di particolari i 40 giorni della via crucis della loro bambina, parole contenute nel lungo fascicolo che costituisce la denuncia orale fatta dai coniugi rumeni alla Polizia giudiziaria di Messina. “Attendiamo l’autopsia – spiega il legale dei familiari di Vanessa, l’avvocato Paolo Catra – intanto, per fare chiarezza sulle cause della morte di questa bambina e poi per verificare se è stato fatto tutto il possibile per strappare alla morte la piccola Vanessa”. Oltre l’autopsia, cruciali per ricostruire questa complicata vicenda dai tragici risvolti, sono le tre cartelle cliniche. La prima quella prodotta a conclusione dei dieci giorni di ricovero nel reparto di Pediatria dell’ospedale Maggiore. Vanessa si era recata nel nosocomio di Modica il 21 settembre, dopo aver salutato i compagnetti di scuola. Il sintomo iniziale del suo malessere era stata la febbre. “A Modica – racconta la maestra della scuola materna di Piano Gesù, Giuseppina Petrolo – Vanessa ancora parlava, e aveva un grande dispiacere: non aver potuto festeggiare il suo compleanno, l’1 ottobre, con i compagnetti. Ci siamo salutate con la promessa che avrebbe portato la torta al suo ritorno a scuola”. La seconda cartella clinica è quella prodotta nel reparto di Malattie infettive all’ospedale Civile di Ragusa, dove Vanessa era arrivata l’1 ottobre e dove era già in stato comatoso e le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate. Il terzo ricovero (e quindi la terza cartella clinica), d’urgenza a Messina, è avvenuto in condizioni ancora più critiche. I sanitari del Policlinico hanno operato per due volte la bambina nel tentativo di ridurre l’edema cerebrale. Per tre volte il cuore aveva cessato di battere, e alla terza volta i medici non sono riusciti a strapparla alla morte.

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