29-03-2024
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Archivi giornalieri: 22/01/2012

Protesta autotrasportatori, incontro al mercato di Vittoria La proposta della Cna

La Cna di Vittoria, nel ritenere condivisibili le rivendicazioni delle numerose imprese che stanno manifestando il loro disagio con rabbia ma in assoluta buona fede, sottolinea come questo metodo rischi di aggravare fortemente la già fragile condizione del sistema economico produttivo. Questa posizione dell’associazione, frutto di un documento emanato dalla presidenza provinciale, è stata evidenziata nell’affollata assemblea che si è tenuta venerdì pomeriggio al mercato di Vittoria presso la sede dei commissionari ortofrutticoli dove erano presenti i rappresentanti del movimento “Forza d’urto” e di altre organizzazioni di categoria (Confcommercio e Confesercenti). Il responsabile organizzativo della Cna di Vittoria, Giorgio Stracquadanio, ha proposto alcuni punti da inserire nella piattaforma da presentare alle istituzioni. Questi i punti: la Sicilia, vista la crisi profonda che sta attraversando deve diventare un zona franca con fiscalità e contribuzione di vantaggio; serve un piano straordinario per l’accesso al credito, dato che i fondi di rotazione della Crias, la cassa regionale che eroga prestiti a tasso agevolato alle imprese artigiane e agricole dell’isola, vanno rimpinguati in modo straordinario e continuo per permettere alle imprese di ottenere prestiti a tassi convenienti (1,3%). Secondo la Cna si deve puntare alla rimodulazione e alla forte sburocratizzazione dei fondi strutturali per permettere soprattutto alla maggioranza delle imprese locali (microimprese artigianali e agricole) un accesso facilitato ai contributi comunitari quasi sempre ad appannaggio delle poche grandi imprese; serve, inoltre, la totale revisione della norma nazionale che regola il sistema esattoriale siciliano che tramite la Serit ha minato il sistema economico.

Arrestato e scarcerato un camionista per violenza nei blocchi stradali

Con l’accusa di violenza privata e danneggiamento di due autovetture è stato arrestato e processato un camionista comisano di 37 anni, Giovanni Vittoria. Secondo l’accusa avrebbe strattonato due automobilisti che volevano superare i blocchi attorno al mercato ortofrutticolo di Comiso e, successivamente, avrebbe tagliato le gomme delle loro rispettive auto: una Bmw ed una Fiat Duna. L’uomo non avrebbe gradito la fretta dei due automobilisti mentre era in atto una manifestazione di protesta che consentiva il passaggio delle auto ad intermittenza. È stato ammanettato dalla Polizia di Stato alle 20,30 di mercoledì ma la notizia è trapelata solo quando l’indagato è finito davanti al Tribunale monocratico di Ragusa per l’udienza di convalida. Il giudice unico Ivano Infarinato ha convalidato l’arresto operato dagli agenti di polizia disponendo l’immediata scarcerazione, trattandosi di incensurato. Successivamente si è proceduto col rito direttissimo. L’avvocato difensore ha chiesto di patteggiare la pena quantificandola in 5 mesi e 10 giorni di reclusione con la sospensione condizionale. La proposta è stata avallata dal pm Antonella Iovino, pena ritenuta congrua dal giudice del Tribunale di Ragusa che l’ha applicata. I due automobilisti non si sono costituiti parte civile.

Processato Renno per detenzione di droga: pena sospesa

E’ stato processato per direttissima dopo la convalida dell’arresto il pozzallese arrestato per detenzione ai fini dello spaccio di oltre dieci grammi di sostanza stupefacente. Si tratta di Antonio Renno, 23 anni. Il giovane, difeso dall’avvocato Elia Amore, è comparso davanti al giudice unico del Tribunale di Ragusa, sezione staccata di Vittoria. Il giudice Ivano Infarinato, dapprima ha convalidato l’arresto come richiesto dal pubblico ministero Iovino, disponendo la sola misura dell’obbligo di dimora a Pozzallo. Successivamente ha applicato la pena di otto mesi di reclusione e 2000 euro di multa dopo l’accordo tra il Pm Iovino e l’avvocato Amore del Foro di Modica. La pena è stata sospesa. Nei confronti di Renno è caduto anche l’obbligo di dimora a Pozzallo. Il giovane era stato intercettato da una pattuglia della Squadra Mobile aretusea

Arrestato Leandro Cascone Perde il cellullare nella casa dove ruba

Nella fretta di scappare, un ladro che stava svaligiando una casa del centro storico di Ragusa superiore, ha perso il suo telefonino. Così agli agenti delle Volanti della Questura, appena entrati dentro l’abitazione visitata dal malvivente, è bastato fare una ricerca sull’utenza telefonica per risalire al suo proprietario, e dunque al ladro. Così è finito in manette Leandro Cascone, trentenne pregiudicato ragusano, sorvegliato speciale, che dal novembre scorso era sfuggito ai controlli e agli obblighi imposti dalla misura di sicurezza cui è sottoposto. A causa della sua sbadataggine gli agenti hanno arrestato il ladro che aveva rubato un portafogli con due carte di credito e 400 euro e sono riusciti a ritrovarlo dopo mesi che lo cercavano.

IL TAVOLO PROVINCIALE DELLO SVILUPPO E DEL LAVORO PROSEGUE IL SUO IMPEGNO

Così come concordato, sono state attivate le procedure per ottenere in tempi brevi gli incontri con i rappresentanti di Stato e Regione per consegnare la piattaforma rivendicativa per il rilancio del territorio ibleo, focus centrale della manifestazione di protesta e proposta organizzata sabato scorso nel capoluogo con un corteo di 5000 persone tra imprenditori, lavoratori, disoccupati, studenti e anche semplici cittadini che hanno voluto aderire. Si bruciano le tappe per poter raggiungere gli obiettivi che il “Tavolo provinciale per lo Sviluppo e il Lavoro” si è dato e che sono stati ribaditi anche nel corso di una riunione dell’organismo servita a fare il punto della situazione e convocata giovedì sera. “Le istanze che avevamo rappresentato nel nostro documento – spiega Sandro Gambuzza, portavoce del Tavolo per lo Sviluppo e per il Lavoro – stanno trovando il giusto riscontro a livello istituzionale che è il percorso da seguire per poter ottenere risultati concreti, evitando di scivolare “nell’antitutto”. Il disagio della popolazione iblea e soprattutto delle imprese è stato infatti rappresentato nella piattaforma rivendicativa che non è una semplice elencazione di problemi ma è – dice Gambuzza – soprattutto un documento pieno di proposte da attuare. Questioni che sono alla base della protesta di questi giorni sulle strade ma per le quali come “Tavolo provinciale per lo Sviluppo e il Lavoro” abbiamo già individuato possibili risposte che adesso attendiamo da Stato e Regione. Presto incontreremo – dichiara Sandro Gambuzza – i rappresentanti di questi organismi superiori. E’ stata già indicata una delegazione rappresentativa del Tavolo e già la Prefettura si sta muovendo per avviare questi incontri che serviranno a presentare le nostre rivendicazioni al Governo regionale e a quello nazionale. Sulle proteste di questi giorni possiamo solo dire – conclude Gambuzza – che il diritto alla protesta è sacrosanto e fuori discussione, così come è giusto rivendicare le proprie istanze, il tutto se frutto di adesione spontanea”.

Il vicesindaco di Vittoria: no alle trivellazioni petrolifere nel Mediterraneo

Il vicesindaco, Enzo Cilia, prende posizione sulla paventata ipotesi di nuove trivellazioni alla ricerca di petrolio nel nostro mare. “Apprendiamo da fonti giornalistiche – afferma Cilia – che industrie petrolifere come Shell e Transunion Petroleum continuano a pensare di avere le autorizzazioni per perforare alla ricerca di petrolio il mare antistante le nostre coste, e che il governo nazionale, pur di fare cassa, sarebbe disponibile a concedere le autorizzazioni. Niente hanno insegnato le vicende relative ai disastri possibili come la rottura dell’oleodotto Ragusa-Priolo del 18 gennaio 2010, in territorio di Noto, o disastri effettivi come la grande marea nera del Golfo del Messico, che ha distrutto un’intera regione dell’Oceano. Il rischio ambientale ed economico dei territori in cui si perfora – scrive il vicesindaco di Vittoria – è troppo grande per poterlo lasciare in mano a compagnie che non avrebbero, come è accaduto con la British Petroleum e la Transocean negli Usa, i soldi e la volontà per risanare i territori danneggiati da sversamenti e perdite di idrocarburi. I danni lì sono stati incalcolabili e per decenni se ne piangeranno le conseguenze. Non consentiremo – scrive il vicesindaco di Vittoria Enzo Cilia – il fiorire di nuovi pozzi per idrocarburi nel Mediterraneo. Adesso basta! Non siamo in vendita! Il modello di sviluppo economico per la rinascita della Sicilia non passa dagli idrocarburi, e chiediamo alle istituzioni scelte forti e coraggiose per invertire la tendenza degli anni trascorsi. La vocazione della Sicilia e della provincia di Ragusa – scrive il vicesindaco di Vittoria passa attraverso le sue ricchezze ambientali, monumentali, agricole, e non vogliamo rischiare di perderle. La Sicilia è dei Siciliani e non può essere ceduta in cambio di royalties. Non ci sono royalties che bastino per comprare e cambiare il futuro della nostra regione. Occorre bloccare con tutti i mezzi, leciti e non violenti, i permessi e le concessioni; l’ex ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si era pronunciato per una moratoria a tempo indeterminato, ed il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, non deve dimenticare – conclude il vicesindaco di Vittoria Enzo Cilia – di applicare il Piano Paesaggistico Regionale”.

Ragusa, Calabrese: “Il sindaco ha perso la maggioranza? Faccia una verifica”.

Giovedì in Consiglio comunale, Pd, Idv, movimento Città e Mpa, pur astenendosi, con la loro presenza hanno permesso alla città di votare un atto che darà la possibilità di costruire una strada di collegamento tra la via Piccinini e via Colleoni, fornendo una via di fuga in più alla scuola Mariele Ventre”. A dichiararlo il segretario cittadino del Pd, Giuseppe Calabrese, che non può fare a meno di rilevare il dato politico di quanto accaduto l’altra sera in aula. “Dipasquale – dice in maniera chiara il segretario Calabrese – è senza maggioranza. Pdl e Udc, infatti, al momento del voto hanno lasciato l’aula facendo mancare i numeri per esitare l’atto, e soltanto la responsabilità della minoranza ha fatto sì che il punto passasse. Il cartello del sindaco, quindi, almeno con riferimento a quanto accaduto giovedì scorso, è rimasto solo con i suoi consiglieri fedelissimi (quelli delle liste civiche per intenderci) e i consiglieri del Pid. Il sindaco ne prenda atto e dia il via ad una verifica interna perché noi – scrive il Pd – non intendiamo affatto sostenere questa maggioranza”. Calabrese continua affermando che “da anni il Pd si batte per risolvere il problema e, diverse volte, aveva presentato emendamenti al Piano triennale delle opere pubbliche, sempre puntualmente bocciati dalle destre di Dipasquale. Ecco perché il partito ha sentito la responsabilità, assieme al resto della minoranza, di rimanere in aula, condividendo il fine dell’atto (cioè la realizzazione della strada) ma opponendosi al metodo per nulla chiaro e in dubbio di legittimità. Stiamo parlando, infatti, di una variante al Prg che deroga alla legge che norma le distanze a poter costruire dal ciglio della strada. Nei fatti, – spiega il Pd – anziché espropriare e costruire la strada come previsto nel Prg, l’Amministrazione ha chiesto di permettere al proprietario del terreno in questione di costruire sul ciglio della strada, accollandosi gli oneri di costruzione dell’arteria. L’Amministrazione comunale ha dunque chiesto al Consiglio di autorizzare il privato a costruire un palazzo laddove – conclude il Pd – non sarebbe stato possibile senza la deroga alla norma. Per questo parliamo di dubbi di legittimità”.

COMISO: IL CONSIGLIO APPROVA LA DICHIARAZIONE DI DISSESTO FINANZIARIO

L’on. Pippo Digiacomo interviene a seguito della dichiarazione di dissesto approvata dal Consiglio Comunale: “Come avevamo previsto nel novembre del 2008 all’interno del libro bianco tuttora pubblicato, il comune di Comiso era destinato a fallire: smantellando l’ufficio tributi e tasse, bloccando per interessi privati il Piano Regolatore, procedendo a una stabilizzazione alla cieca senza le coperture finanziarie adeguate, spendendo come pazzi per feste, festini, staffisti, contributi e prebende, il danno si profilava irreversibile. Davanti a un tale disastro Alfano – scrive Digiacomo – non trova di meglio da dire che la colpa è di chi lo ha preceduto. Il solito vecchio disco rotto, pieno di disinvolte imposture e analogo a quello più nuovo che ci ha propinato a proposito dei voli e delle gare clandestine con Porsche e Ferrari, della presenza di pregiudicati per associazione mafiosa dentro l’aeroporto, del sacco di Cava Porcaro, dell’incendio del Palaroma, della distruzione del verde pubblico, della spazzatura in mezzo alle strade, della paralisi dei servizi, della paralisi degli uffici e così via dicendo. Ma che razza di uomo politico è questo sindaco Alfano, – scrive Digiacomo – che gioca con un comune importante e prestigioso come il ragazzino col trenino elettrico che smette di tormentare solo quando lo ha completamente sfasciato? Quello che noi abbiamo fatto per la nostra amata Comiso in dieci anni è sotto gli occhi di tutti e nel cuore dei comisani: cento opere pubbliche, aeroporto, e una rete di servizi alla città tra le più capillari del Mezzogiorno. Ma il sindaco Alfano, quello del fallimento, che cosa ha realizzato in 4 anni d’amministrazione? Quali opere pubbliche – si domanda Digiacomo – escluso un paio di “tortini” malriusciti in un paio d’incroci cittadini? Al contrario, non solo non ha costruito opere pubbliche e servizi pubblici, ma quelli che c’erano si è impegnato a distruggerli sistematicamente. In verità sarebbe arrivato il momento – scrive Digiacomo – che le forze politiche responsabili, a prescindere dal colore politico, staccassero la spina a questo vero flagello per Comiso e tentassero un difficile ma possibile lavoro di ricostruzione”.

Ferrovie al capolinea, da lì è iniziato il declino

Anche se la giornata della mobilitazione a difesa delle ferrovie iblee, nonostante l’ennesimo accorato appello lanciato dai ferrovieri, non ha ottenuto una grande partecipazione di cittadini, la manifestazione di sabato, il sit-in alla stazione di Ragusa, ha raggiunto comunque un primo risultato. I presenti, ferrovieri, pendolari, rappresentanti sindacali ed esponenti politici e qualche cittadino, hanno deciso di costituire un comitato permanente che organizzerà tra il 24 e il 26 febbraio un’assemblea pubblica provinciale per elaborare la piattaforma delle richieste del territorio per il rilancio delle ferrovie locali. A questa assemblea verrà invitato l’assessore regionale ai Trasporti Russo. Il presidente della Provincia Franco Antoci ha sottolineato che sino ad oggi le richieste di incontro avanzate dalle province di Ragusa e Siracusa non hanno avuto alcuna risposta. A seguito dell’ultima eliminazione di treni pendolari disposta dal nuovo orario ferroviario, i presidenti delle due province hanno cercato invano di interloquire con l’assessore Russo. Da cinque anni infatti la Rfi (rete ferroviaria italiana) continua a ribadire che il problema dello smantellamento dei treni risiede nella mancata firma del contratto di servizio, fra Regione Sicilia e società ferroviaria. Una situazione di stallo, nella quale il territorio ha perso anche la capacità di interloquire. “Non vogliamo pensare che quella di oggi sia l’ultima manifestazione a difesa delle ferrovie iblee – ha detto Pippo Gurrieri della Fltu Cub trasporti, il sindacato di base che ha organizzato la manifestazione -. Non vogliamo credere che il raduno odierno sia come la raccolta al capezzale di chi sta morendo. Dobbiamo lottare e chiedere alla società ferroviaria che restituisca al territorio quello che è stato tolto via via, negli anni”. Dopo l’intervento di Gurrieri, parecchi esponenti politici hanno preso la parola (presenti fra gli altri gli onorevoli Digiacomo, Ammatuna, Gurrieri, Chessari, i consiglieri comunali di Ragusa, Calabrese e La Rosa, il vice sindaco del capoluogo Cosentini, il consigliere provinciale Giovanni Iacono). “In fondo per rilanciare la ferrovia basta poco – ha detto il pendolare Piero Paolino – è sufficiente che i Comuni si attivino per mettere degli autobus nelle stazioni e creare un raccordo”. Una realtà inesistente alla stazione di Ragusa, forse unica città capoluogo d’Italia ad avere il capolinea dei bus a grande distanza dalla stazione ferroviaria. “Per noi giovani, per gli studenti, il trasporto ferroviario è un’alternativa importante – ha detto Gianmarco Di Cara -. Lo abbiamo sperimentato in questi giorni quando è stato impossibile raggiungere Catania con il gommato”.

PER NON DIMENTICARE

Cinque alunni dell’istituto “Fabio Besta” di Ragusa, (Michaela Di Noia, Giuseppe Miccichè, Paolo Morando, Albachiara Lucifora e Arjan Soro), accompagnati dal dirigente scolastico prof. Girolamo Piparo, hanno partecipato alla commemorazione ufficiale dello olocausto ad Auschwitz. Le comunità ebraiche italiane e il Ministero della Pubblica Istruzione hanno organizzato la manifestazione il 17 e 18 gennaio. Erano presenti il Ministro Francesco Profumo, Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e i sopravvissuti, Sami Modiano, ebreo di Rodi, e Tatiana Bucci, ebrea di Fiume. Momenti d’intenso raccoglimento si sono conclusi con il Kadish, la preghiera funebre recitata dal rabbino capo di Roma, a ricordo del milione e mezzo di ebrei uccisi ad Auschwitz e a Birkenau.

BLOCCO DEI TIR, SI FA LA CONTA DEI DANNI

Tremila quintali di latte gettati via. Un danno economico pari a 250 mila euro. Poi gli ortaggi freschi, la zucchina e il pomodoro da insalata, rimasti nelle celle frigo, che tra breve dovranno essere buttati. L’economia della provincia è in ginocchio. Il blocco dei tir e i presidii del movimento forza d’urto e dei forconi hanno paralizzato la Sicilia. “I nostri tir carichi di latte sono ancora fermi in una stazione di servizio di Francofonte – dice il presidente della Ragusa Latte, Giovanni Schembari -. Stiamo cercando una mediazione attraverso la prefettura di Siracusa ma il danno all’interno sistema allevatoriale è incalcolabile. Il latte che da ben cinque giorni si trova all’interno delle cisterne dovrà essere conferito nelle apposite strutture di smaltimento con un costo aggiuntivo a carico della cooperativa”. Nelle strutture serricole, da Marina di Ragusa a Santa Croce, si fa la conta dei danni. “All’interno dei nostri magazzini abbiamo merce invenduta accumulata da giorni – dice Vittorio Gona, presidente della cooperativa Alba Bio -. Questi ortaggi freschi saranno gettati. Non possiamo spedire assolutamente nulla. I danni solo nella nostra cooperativa sono pari a 50 mila euro”. Il mercato ortofrutticolo di Santa Croce è rimasto chiuso. I piccoli produttori che dovevano conferire la merce hanno depositato gli ortaggi all’interno delle loro strutture in attesa di avere notizie circa la riapertura del mercato. Intanto la serrata prosegue almeno fino a mercoledì. Nel capoluogo nessun presidio. In pochi, tra i commercianti e gli artigiani, hanno aderito alla protesta. “Ho voluto in maniera autonomia aderire alla protesta – racconta Tony Bergamo, titolare di un’impresa edile – condividendo le ragioni della piattaforma rivendicativa e del malcontento”.

Piccola Industria, Giorgio Cappello presidente

Giorgio Cappello, 42 anni, già Presidente dei Giovani Industriali di Confindustria Ragusa e di Confindustria Sicilia, membro della Giunta Nazionale Confindustria, è stato eletto Presidente della Piccola Industria di Ragusa, subentrando a Davide Guastella. Cappello presenterà il suo programma in maniera dettagliata nei prossimi giorni.

MODULI FORMATIVI PON

Nell’ambito del Piano Integrato d’Istituto C-1FSE-2011-2856 – Pon 2007-2013, finanziato con i Fondi Strutturali Europei, il circolo didattico “C. Battisti” di Ragusa ha pubblicato un bando per esperto esterno per attività di docenza per i moduli formativi: “Voilà! Le Francais” (durata didattica 30 ore) e “Yo hablo Espanol. Y tu?” (durata didattica 30 ore). Bisogna produrre istanza entro il 27 gennaio 2012 presso la segreteria della scuola in via C. Battisti a Ragusa. Info sul sito www.scuolabattisti.it

Sciopero autotrasportatori ALLARME PER GLI ALIMENTI CHE SARANNO POSTI IN VENDITA

Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, lancia l’allarme sulla genuinità delle sostanze alimentari che saranno poste in vendita dopo la rimozione, anche parziale, dei blocchi stradali sulle strade siciliane. “Poiché sono ormai trascorsi oltre cinque giorni dall’inizio della protesta e per l’intero periodo di sospensione del trasposto i beni deperibili sono rimasti all’interno di autofurgoni privi di sistemi di congelamento o comunque con i refrigeratori spenti, si corre il serio pericolo che saranno poste in vendita sostanze alimentari non genuine. I consumatori rischiano quindi di acquistare alimenti pericolosi per la loro salute. E’ necessario, afferma Tanasi, che sia posta in essere una verifica accurata di tutti gli alimenti che andranno sui banconi dei supermercati. Tanasi chiede un’azione congiunta di Asp (Azienda Sanitaria Provinciale) e Nas dei Carabinieri per un controllo alimentare capillare prima che le merci siano poste in vendita per scongiurare pericoli alla salute pubblica”.

Angelo Ventura e Francesco Asonte arrestati per furto d’armi in una casa a Vittoria

I due pregiudicati avevano forzato una finestra veneziana con un cacciavite e si erano introdotti all’interno di una abitazione di Vittoria. Da un armadietto, facendo saltare il lucchetto con un flex, avevano asportato una pistola, 50 proiettili e dei monili. I due sono stati catturati dai Carabinieri di Vittoria mentre tentavano di scappare dalla casa arrampicandosi attraverso la grondaia del pozzo luce posto fra due abitazioni. Nella tasca del giubbottino di Francesco Asonte i militari hanno trovato il cacciavite servito a scardinare la finestra, la pistola, i proiettili, tre collane, due chiavi e un ciondolo asportati dall’appartamento. Sempre venerdì scorso a Marina di Acate i carabinieri hanno arrestato l’acatese Luca Campagnolo, bracciante agricolo di 32 anni, incensurato, sorpreso a tranciare e ad asportare cavi telefonici. Nell’auto del Campagnolo i militari hanno rinvenuto e sequestrato circa 100 metri di cavo telefonico, una corda di 15 metri, due arrampicatori, cavi telefonici per una lunghezza di circa 200 metri, una cesoia utilizzata per tagliare i cavi. Il giovane è stato prima tradotto ai domiciliari ad Acate e, sabato mattina, è stato scarcerato in attesa di giudizio.

ARRESTATO SPACCIATORE

Venerdì scorso, personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Ragusa, ha tratto in arresto Kais Ben Khissiba, tunisino di 29 anni, perchè colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Perugia nel 2010. Il cittadino tunisino si era recato all’Ufficio Immigrazione per la richiesta di permesso di soggiorno. Gli operatori si accorgevano che l’uomo era ritenuto responsabile di spaccio di hashish, in concorso con altri maghrebini, reato commesso tre anni fa a Perugia. Gli spacciatori nascondevano la droga nelle fessure dei gradini di accesso al Duomo della città umbra. Kais Ben Khissiba aveva fatto perdere le tracce ed è stato rintracciato a Ragusa all’atto di presentare la domanda di permesso di soggiorno peraltro con un nome dissimile alla sua vera identità.

Incendio capannone al mercato dei fiori di Vittoria

Venerdì notte si è verificato un incendio lungo lo stradale Alcerito, in contrada Pozzo Ribauto. Il comando provinciale dei Vigili del Fuoco ha inviato una squadra operativa del distaccamento di Vittoria, con al seguito un’autobotte per il rifornimento idrico. Un capannone, adibito a deposito e lavorazione di imballaggi in cartone, era completamente avvolto dalle fiamme. E’ stato quindi disposto l’invio di altre due squadre da Santa Croce e da Ragusa e di altre tre autobotti da Ragusa e Modica. Utilizzando anche l’acqua della riserva idrica dell’azienda, le squadre operative sono riuscite ad abbassare le fiamme che comunque hanno distrutto tutto ciò che si trovava all’interno del capannone e di un deposito in struttura precaria realizzato all’esterno. Per spegnere ogni focolaio d’incendio i pompieri sono rimasti fino alle 9.30 di sabato.

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