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Archivi giornalieri: 02/07/2012

RAGUSA, I FORCONI IN MOVIMENTO

Fa tappa in città, lunedì pomeriggio alle 18, in piazza Libertà, la manifestazione itinerante “duemila chilometri attraverso i comuni della Sicilia”, organizzata dal movimento dei Forconi. Alle 18,30 il leader Mariano Ferro e il responsabile provinciale Aldo Bertolone, in conferenza stampa, faranno il punto della situazione. “Abbiamo incontrato migliaia di cittadini in ogni parte della Sicilia – dice Aldo Bertolone -, ascoltando le istanze delle categorie produttive che stanno vivendo momenti di grande difficoltà. Lo scenario che emerge è di grande disinteresse nei confronti di una classe politica che non ha recepito per nulla le richieste dei propri elettori”. Sui grandi temi, dall’ortofrutta alla defiscalizzazione degli idrocarburi, alla legge antitaroccamento, nulla è stato fatto. “Le richieste avanzate dal movimento dei Forconi sono rimaste chiuse, sigillate – aggiunge il leder ragusano dei Forconi – in qualche cassetto a Palermo. Così come la legge antitaroccamento di cui si è tanto parlato in questi giorni”. L’ex sindaco di Scicli Giovanni Venticinque ha apprezzato l’operato dei Forconi. “Ringraziamo la sensibilità e la disponibilità di Giovanni Venticinque – aggiunge Bertolone – vorrei ricordare a tutti che le liste per le prossime consultazioni regionali saranno elaborate dal movimento dei Forconi in ambito provinciale”, ha detto ancora Bertolone. A sinistra e a destra grandi manovre in vista delle elezioni regionali. Con il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, pronto a candidarsi. “Il movimento di Zamparini che include anche Territorio è come una lavatrice – spiega Bertolone – dove chiunque, di qualunque estrazione politica può riciclarsi. Volti più o meno conosciuti che sono i maggiori responsabili del disastro sociale ed economico della nostra Sicilia”, ha dichiarato Bertolone.

XVIII Premio Ragusani nel Mondo Il 4 agosto a Ragusa

E’ un boomerang l’immagine simbolo della XVIII edizione del Premio Ragusani nel Mondo, segno della spiccata tendenza del ragusano ad involarsi verso l’alto, alla ricerca di mondi migliori, con un carico di speranze e di attese, ma sempre pronto a ritornare verso la terra di origine, anche e solo con i sentimenti, gli affetti e la voglia di mantenere forte il legame con la stessa. Il premio, nato nell’estate del 1995, ha promosso ogni anno e senza interruzione figure di iblei con una storia particolare da raccontare, con spunti di positività da offrire. Il conseguimento della maturità legata al XVIII anno segna anche un’importante novità, legata all’anticipo della data, sabato 4 agosto, rispetto al tradizionale periodo di fine agosto – inizio settembre. “L’anticipo si è reso necessario per la compresenza delle bancarelle della festa di San Giovanni in piazza Libertà, nel primo week end successivo alla ricorrenza del Santo Patrono di Ragusa – ha spiegato il direttore dell’Associazione Ragusani nel Mondo, Sebastiano D’Angelo -, che ha liberato anche il desiderio negli organizzatori di collocare l’evento nella parte centrale dell’estate. La manifestazione quest’anno subirà gli inevitabili condizionamenti del difficile periodo che viviamo, con il taglio delle risorse pubbliche e private, che ne hanno messo in dubbio la realizzazione fino all’ultimo”. “Di sicuro rilievo i premiati scelti dal Comitato organizzatore – spiega ancora D’Angelo -, che vanno dal maestro Giovanni Corallo, compositore e direttore d’orchestra in Venezuela, di origine comisana, a Giuseppe Cascone, nato a Pedalino, una delle trombe più calde di Europa, da Ruben Ricca, regista teatrale ispanico argentino di gran talento, con nonno modicano, ad Aldo Fronterrè, ragusano, oculista di chiara fama”. Peppe Arezzo e la sua orchestra cureranno anche quest’anno la parte musicale della serata.

RAGUSA, LAVORI DI VIA ROMA IL GRANDE CAOS DEL CENTRO STORICO

Snocciolano dati e numeri, con un calo delle vendite fino al 40 per cento, anche la stagione dei saldi rischia di naufragare anzitempo. Colpa della crisi economica, in parte, ma anche di un mega cantiere, in via Roma, che ha paralizzato il commercio in tutto il quadrilatero del centro storico. Raggiungere gli esercizi commerciali, di via Roma o nel tratto finale di via Sant’Anna sembra una caccia al tesoro. Tra deviazioni e chiusura al transito, molti clienti hanno preferito andare altrove. “Il calo delle vendite è considerevole – racconta Salvatore Marinelli, uno degli esercenti di via Roma -, fino al 40 per cento in meno. Lavorare in queste condizioni diventa estremamente difficile. Per i nostri clienti diventa impossibile raggiungere le attività commerciali tra passerelle e deviazioni”. Il signor Marinelli è comunque fiducioso. “Dobbiamo guardare con estrema fiducia il futuro – dice -. Immaginiamo una via Roma diversa con tavoli e sedie, un grande salotto della città, dove chiunque ha la possibilità di passeggiare con la propria famiglia e chissà, magari, fare qualche acquisto nei nostri negozi”. Tempi e modalità dei lavori non hanno convinto più di tanto i commercianti. “I lavori andavano programmati in altro modo e sicuramente in un altro momento – aggiunge Maurizio Schembari, titolare di un bar nella centralissima via Roma -. Speriamo che il tratto intermedio, fino a via Sant’Anna, venga ultimato al più presto. Per colpa di questo immenso cantiere ho perso buona parte dei clienti che, al mattino, facevano colazione nel mio bar”. Donata Distefano guarda il cantiere, con la ruspa e gli operai, attraverso la rete di recinzione che delimita il marciapiede. “Le nostre attività sono letteralmente ingabbiate – spiega la Distefano -. Speriamo che si faccia in fretta. Che tutto questo caos, inclusa la tanta polvere che si solleva, finisca al più presto possibile”.

AEROPORTO DI COMISO. IL PARERE DELL’ASSESSORE AIELLO

“Da troppo tempo la struttura dell’aeroporto di Comiso è pronta. Basta aprire la porta per entrare, ma chi deve aprirla non lo fa”. A dirlo è stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Aiello. “E’ necessario che il governo nazionale – ha detto ancora l’on. Aiello -, secondo i criteri di buona amministrazione, provveda all’impegno preso, corrispondendo le somme necessarie all’apertura dello scalo, che è già costato decine di milioni di euro. L’aeroporto del Ragusano – ha detto ancora l’on. Aiello – è un punto di speranza forte per l’intero territorio, una struttura formidabile che apre prospettive di sviluppo. Chi vuole mantenerlo chiuso non fa sicuramente l’interesse del Paese e di questi territori”.

RAGUSA, LA TASSA DI SOGGIORNO ENNESIMO BALZELLO DELL’AMMINISTRAZIONE DIPASQUALE

Dal primo di luglio gli avventori delle strutture ricettive nel territorio di Ragusa dovranno pagare la tassa di soggiorno. Un euro al giorno per ogni notte trascorsa in albergo o case vacanza, fino ad un massimo di 15 giorni consecutivi di permanenza, e 50 centesimi, al giorno, in campeggi, ostelli della gioventù o aree attrezzate. Un’imposta che ha suscitato le vibrate proteste degli albergatori in un momento di grande difficoltà economica per i vacanzieri che scelgono soggiorni brevi. “E’ una tassa assurda – dice Giovanni Occhipinti, titolare di una struttura ricettiva e vice presidente di Federalberghi – che coincide con un momento molto difficile per l’economia del paese. Fare pagare un euro in più al giorno, senza avere i servizi in termini di infrastrutture – ha detto ancora Occhipinti -, ci sembra davvero troppo”. Nessuno degli operatori condivide la scelta del Comune di Ragusa che, con una delibera di giunta, ha imposto la tassa. “Da ora in poi – spiega Giuseppe Antoci, titolare di una casa vacanza nel quartiere barocco dovremo informare i nostri clienti di un balzello in più da pagare. Sono convinto che molti andranno in altre località della provincia dove la tassa di soggiorno non è stata istituita”, ha concluso Antoci. La carenza di infrastrutture e la tassa di soggiorno penalizzano i luoghi di Montalbano. “In presenza di un territorio ricchissimo in termini di presenze turistiche e degli adeguati servizi – racconta Alfio Caruso che gestisce insieme alla famiglia un resort all’estrema periferia della città – un euro in più a persona non incide più di tanto. Oggi, putroppo, questo lembo di Sicilia, ricchissimo di bellezze artistiche e paesaggistiche, è notevolmente penalizzato – ha detto ancora Caruso – per la mancata apertura dell’aeroporto di Comiso e del completamento del tratto dell’autostrada Ragusa-Gela”. “Questa tassa di soggiorno è incomprensibile – commenta Giusy Granata, che si occupa della reception di un turismo rurale – che cade in un momento molto fragile per l’economia del territorio. Si rischia di penalizzare i fruitori delle nostre attività che hanno scelto il Sud Est della Sicilia per trascorrere le loro vacanze”, ha detto ancora Granata. I gestori delle strutture ricettive, ai sensi dell’articolo 5 del regolamento comunale, devono comunicare al Comune, entro la prima decade di ogni mese, il numero dei pernottamenti, i giorni di permanenza, le riduzioni e le esenzioni previste. Contestualmente alla comunicazione telematica, il gestore della struttura ricettiva dovrà trasmettere ricevuta di versamento alla tesoreria del Comune. Sono esenti i minori di anni 14, coloro che assistono i degenti ricoverati nelle strutture sanitarie del territorio, i portatori di handicap non autosufficienti, gli appartenenti alle forze di polizia e i vigili del fuoco che soggiornano per esigenze di servizio. Gli albergatori, di fatto, diventano esattori per conto del Comune di Ragusa.

MATROFERROVIA A RAGUSA, LA PROTESTA DEL CUB

Tutti la vogliono, tutti ne condividono l’utilità e dal 1995, anno in cui venne presentato lo studio di fattibilità, i politici ne parlano come se già esistesse. Di fatto, la metroferrovia a Ragusa è come l’aeroporto di Comiso per la provincia: entrambi esistono ma non sono operativi. Nel caso della metropolitana di superfice basterebbe poco per avviarla. Pur essendo esistente una linea ferrata di 15 chilometri che attraversa la città e che collega i due centri storici, pur essendoci i mezzi di trasporto, e pur essendo stato finanziato a più riprese il progetto per la sistemazione delle 12 fermate, cioè per avviare le opere murarie e ferrate, dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, alla fine dei conti nessuno si è mai preso la briga di farla veramente. Un paradosso che è stato sottolineato con una manifestazione provocatoria organizzata dalla Cub Trasporti e dal Comitato per il rilancio delle ferrovie. Taglio del nastro inaugurale in pompa magna, segnaletica con la “M” maiuscola in rosso per indicare la fermata della metropolitana (la numero 5 di via Colajanni), manifesto con la scritta “Metrofer Ragusa” e con tanto di simbolo grafico, cartello con l’elenco delle 12 fermate che collegano Ibla sino alla periferia di Cisternazzi, esposizione del progetto di fattibilità e un festone con la scritta “Vogliamo la metro ferrovia”. “Ancora ieri – ha commentato Pippo Gurrieri della Cub Trasporti, dopo il taglio del nastro – in un convegno sulla mobilità è stato detto che l’amministrazione locale vuole la metro ferrovia a Ragusa. Ma allora istituiamolo questo servizio di trasporto metropolitano urbano sostenibile, altrimenti dobbiamo pensare che in questa città siamo solo parolai”. Alla cerimonia, che è stata sancita e salutata dal passaggio di un vagone ferroviario (l’orario scelto per l’inaugurazione, le ore 12, non era casuale) applaudito dai numerosi presenti che sono intervenuti all’evento, cui hanno partecipato anche l’ex presidente della Provincia Franco Antoci e l’assessore comunale ai Trasporti Michele Tasca, entrambi componenti del comitato per il rilancio delle ferrovie. Antoci ha brevemente sintetizzato la storia del progetto, che è da sempre uno dei punti cardine della vertenza per il rilancio delle ferrovie locali. “Credo sia venuto il momento di passare ai fatti – ha commentato l’assessore Tasca – e in questo momento cruciale diventa necessario avviare una seria interlocuzione con la Regione”. Era il 3 gennaio del 1995 quando l’allora sindaco Giorgio Chessari siglò un protocollo di intesa con le Ferrovie dello Stato e venne presentato il piano di fattibilità. In esso si sottolineava la motivazione fondamentale che aveva portato a quello studio: “Utilizzare la potenzialità della strada ferrata e dare una risposta adeguata alle esigenze di mobilità delle fasce pendolari”. Il rappresentante di Legambiente Claudio Conti ha illustrato la sua proposta. “Basta stornare i fondi che sono stati destinati per la circonvallazione di Ibla, che è un’arteria che devasterà il centro barocco e che non serve a nulla – ha detto Conti – e utilizzarli per realizzare la metropolitana: così finalmente il Comune di Ragusa darebbe la prova provata di voler essere sincero e coerente con quello che dice, quando sostiene di essere a favore dei sistemi di mobilità alternativa”.

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